Il tanto discusso sconto in fattura al posto dell’Ecobonus è stato di fatto eliminato a partire da quest’anno, 2020, per quasi tutti gli interventi in casa, con la sola eccezione dei lavori condominiali più consistenti. Ecco tutti i dettagli.
Cos’è lo sconto in fattura al posto di Ecobonus e Sismabonus
Lo sconto in fattura al posto della detrazione fiscale Irpef è una norma entrata in vigore lo scorso anno con l’articolo 10 del Decreto Crescita (DL 34/2019) che aveva fin da subito provocato un coro di voci contrarie da parte delle migliaia di piccole e medie imprese che in Italia sono la colonna portante del settore edile. Il testo della Legge (che ora è stata abrogata), aveva introdotto il meccanismo dello sconto in fattura per:
- tutti i lavori di riqualificazione energetica (Bonus ristrutturazione al 50%)
- tutti i lavori antisismici (Sismabonus)
- l’installazione di impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaici).
In pratica veniva data la possibilità a chi aveva diritto alle detrazioni fiscali sopra citate (Ecobonus e Sismabonus) di scegliere al posto della classica detrazione Irpef l’alternativa di uno sconto immediato sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che aveva svolto i lavori. A quest’ultimo veniva poi rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità.
Il fornitore che aveva effettuato gli interventi aveva a sua volta la possibilità di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi.
Il problema di questa Legge risiedeva nel fatto che solo le imprese di grandissime dimensioni erano in grado di “esporsi” applicando lo sconto diretto in fattura senza particolari problemi di mancanza di liquidità, mentre questa possibilità era proibitiva per le imprese di dimensioni medie e piccole (che sono la maggior parte in Italia): esse si trovavano così fortemente danneggiate da questo svantaggio. Così era stata chiesta dai rappresentanti di settore la revisione di questo meccanismo.
La legge di bilancio 2020 ha tenuto conto del problema, e ha abrogato la norma. Ci sono, però, delle eccezioni.
Sconto in fattura 2020: ecco per quali lavori si può ancora ottenere
Nel dettaglio, dall’1 gennaio 2020 la possibilità di ottenere uno sconto in fattura al posto della detrazione fiscale classica resta in vigore solamente per i lavori di riqualificazione energetica (Ecobonus) di importo pari o superiore a 200.000 euro effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali.
In dettaglio, gli interventi per i quali è possibile ottenere lo sconto in fattura nel 2020 dovranno essere:
- di importo pari o superiore a 200.000 euro
- effettuati solo sulle parti comuni di edifici condominiali
- qualificati come ristrutturazioni importanti di primo livello, e cioè quelli in cui venga interessato l’involucro edilizio con un’incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio e che interessino l’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva dell’intero edificio.
In pratica, dal 2020, lo sconto in fattura non sarà più fruibile per gli interventi di efficienza energetica e rafforzamento antisismico su singole unità immobiliari e per i lavori in parti comuni condominiali sotto i 200.000 euro.
Alternative alla detrazione Irpef: cessione credito
Se decidi di fare lavori di riqualificazione energetica o messa in sicurezza antisismica della tua abitazione e richiedere i relativi Bonus, al posto della detrazione Irpef, non puoi più ricevere lo sconto in fattura ma puoi ancora optare per la cessione del credito di imposta ai fornitori o ad altri soggetti privati. Per i contribuenti rientranti nella no-tax area (non pagano tasse per redditi troppo bassi), è inoltre consentita la cessione direttamente alle banche.
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