Legambiente in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino, con l’operazione “etichetta furbetta” ha scoperto che molto spesso acquistiamo elettrodomestici con una classe energetica non veritiera.
Lo studio “etichetta furbetta” è stato presentato stamane a Roma: sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento ben 2552 prodotti, di essi 1992 nei negozi e 531 su siti on line. Il risultato di questa indagine è sconvolgente: un prodotto su tre viene venduto senza etichetta, o peggio, con una etichetta che non riporta informazioni energetiche corrette.
“Le direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica sono, nel loro congiunto, una delle più grandi operazioni ambientali della storia europea e mondiale – spiega Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale di Legambiente – La loro applicazione potrebbe far risparmiare quasi 400 euro a famiglia, a ciò si aggiunge il vantaggio ambientale dato che il taglio annuale alle emissioni climalteranti sarebbe pari a 500 milioni di tonnellate di CO2: si tratta dell’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle del parco auto circolante in Europa.”
Questa indagine di Legambiente ha preso in considerazione 5 tipi di prodotti: televisioni, frigoriferi, cantinette, forni elettrici e condizionatori, e quattro tipi di negozi, le grandi superfici di vendita di mobili, ipermercati con un corner per elettrodomestici, grandi superfici di soli elettrodomestici e negozi totalmente on line. E proprio nei negozi on line si sono verificate le situazioni più problematiche: solo il 10% dei prodotti riporta informazioni energetiche in modo corretto ed esaustivo.
Per quanto riguarda il tipo di prodotti meno precisi, sono le televisioni, cantinette e i condizionatori quelli con etichette più incomplete.
Dalla ricerca di Legambiente è emerso che nei negozi si riscontrano il mal posizionamento dell’etichetta, spesso illeggibile per il consumatore, ma è anche possibile imbattersi in etichette fotocopiate, scritte a mano o al computer dai venditori dei negozi.
“I consumatori spesso non sono in condizione di scegliere correttamente i prodotti in vendita – spiega Zanchini di Legambiente – alcuni prodotti sono meno efficienti di quanto dichiarato sull’etichetta, altri sono privi delle indicazioni energetiche che dovrebbero essere fornite al consumatore. I mancati risparmi derivanti da queste infrazioni aumentano inevitabilmente i costi familiari, mettono sotto stress le reti elettriche dei paesi membri e contribuiscono negativamente al cambiamento climatico”.