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Sconto alternativo all’Ecobonus a rischio per troppi svantaggi

Di 14 Ottobre 2019 No Comments

Sei sei un privato cittadino che fa dei lavori di ristrutturazione in casa, sicuramente per te può risultare vantaggioso lo sconto immediato in fattura rispetto alla prospettiva di avere uno sconto Irpef dilazionato in 10 o 5 anni previsto da Ecobonus e Sismabonus. Ma questa nuova formula è messa in discussione dallo stesso Ministro dello Sviluppo Economico. Stefano Patuanelli, rispondendo al “question time” in Senato ha affermato che lo sconto immediato in fattura alternativo all’Ecobonus e al Sismabonus verrà modificato nella Legge di Bilancio e sarà presto convocato un tavolo di confronto. Ecco perché.

Vantaggi e Svantaggi dello sconto alternativo a Ecobonus e Sismabonus

Lo sconto alternativo all’Ecobonus e al Sismabonus è stato introdotto dall’articolo 10 del Decreto Crescita (Legge 58/2019). L’obiettivo era incentivare i privati a fare lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica con uno sconto immediato, pari alla detrazione fiscale, praticato dall’impresa che effettua i lavori. L’impresa può utilizzare il credito corrispondente alla detrazione in compensazione o cederlo ai suoi fornitori, ma non alle banche.

Vantaggi

Il vantaggio principale è che, se fai dei lavori edili che rientrano nei parametri del Sismabonus o dell’Ecobonus, anziché attendere i bonus sotto forma di detrazione Irpef rateizzata in 5 o 10 anni, ottieni uno sconto immediato.

Non tutti i fornitori, però, sono in grado di offrire tale sconto, anzi, la maggior parte delle imprese edili italiane è formata da piccole o medie aziende familiari, che hanno problemi di liquidità o comunque dovrebbe esporsi troppo per mettere in pratica questa formula.ristrutturazione sconto fattura

Svantaggi

Se sei un privato che fa lavori in casa, i (pochi) fornitori in grado di farti lo sconto immediato al posto dell’Ecobonus e Sismabonus, spesso aggiungono una commissione (o, in modo meno evidente, per “ripagarsi” il rischio e il costo dell’esposizione, ritoccano in alto il prezzo), per cui lo sconto immediato è un importo più basso rispetto a quanto riceveresti a rate, come prevedono gli incentivi sulla casa, sotto forma di detrazione fiscale Irpef.

Lo svantaggio più grande è per la filiera italiana delle piccole e medie imprese della riqualificazione energetica e della ristrutturazione, quella che nonostante gli anni di crisi è riuscita comunque a sostenere l’occupazione nel nostro Paese: ha difficoltà economiche e finanziarie a sostenere lo sconto immediato in fattura, che di fatto crea anche della concorrenza sleale, favorendo solo i “giganti” dell’edilizia. Per questi motivi sono nate più iniziative di protesta.

Durante il “question time”, il senatore PD Alan Ferrari ha spiegato che il decreto Crescita ha introdotto la facoltà per le imprese esecutrici dell’intervento di efficienza energetica di cedere il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, lasciando però inalterati i rischi per artigiani e piccole impreseLa cessione del credito d’imposta, secondo le associazioni di categoria, rischia di agevolare solo le grandi catene, le multiutility e gli ex monopolisti dell’energia che hanno le capacità per sostenere economicamente lo sconto immediato o la cessione del credito. Per queste ragioni, il senatore Ferrari ha chiesto al Ministro un tavolo di confronto con le associazioni degli operatori del settore.

La riposta del Ministro Patuanelli

Il Ministro Patuanelli ha risposto spiegando che l’idea del decreto Crescita era nata per dare un ulteriore incentivo ai lavori di riqualificazione delle case italiane. La norma però “ha prodotto un risultato negativo su una parte di attività produttiva, quella prevalente in questo Paese, costituita da piccole e mini imprese”. Questo perché, ha confermato anche il Ministro, i grandi gruppi riescono a fare prezzi più competitivi dei lavori e dall’altra parte, i piccoli operatori hanno problemi di capienza fiscale e liquidità.

Patuanelli concorda quindi con l’esigenza di modificare il testo e ha annunciato che i cambiamenti saranno decisi con un percorso parlamentare, con “un ragionamento nella legge di Bilancio per trovare gli strumenti per finanziare la norma”. Il Ministro ha quindi annunciato la creazione di un tavolo di confronto per arrivare ad una soluzione condivisa con gli operatori del settore edile.

La Federazione dei costruttori FINCO propone: ‘limitare lo sconto ai lavori più pesanti’

Sullo sconto alternativo all’Ecobonus si è espressa anche la Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni (FINCO), intervenuta in Commissione Attività produttive della Camera per l’audizione sull’adeguamento della Strategia energetica nazionale (SEN) al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030, chiedendo la sua abrogazione oppure, come compromesso, che sia limitato ai lavori più costosi.

Anche secondo la federazione Finco, lo sconto in fattura per gli interventi di efficientamento energetico risulta critico poiché produce un impatto negativo su migliaia di piccole imprese che tradizionalmente in Italia si occupano del settore edile. Questo perché, secondo l’associazione Finco, nonostante l’intento positivo di favorire da una parte il consumatore e dall’altra le imprese della filiera, è mancata una adeguata analisi di impatto della Legge. Molte imprese non praticano questo sconto immediato perché potrebbe comportare il loro dissesto finanziario.

L’associazione Finco ha ricordato che gli interventi di efficienza energetica subiscono già una ritenuta alla fonte dell’8%: “una sorta di tassazione anticipata che già da tempo sta mettendo in difficoltà il settore”. Lo sconto in fattura peggiora questa situazione.

Finco quindi propone l’eliminazione dello sconto immediato, oppure, “se proprio non riuscite ad ammettere che è un errore, occorre limitarne l’applicazione escludendo i lavori inferiori ad una certa soglia e consentendo la cessione del credito agli istituti bancari”.

Bonus casa, Patuanelli promette proroga

Il Ministro Patuanelli ha annunciato che prorogherà il bonus ristrutturazioni, l’Ecobonus e il bonus Verde: “nella prossima Legge di Bilancio ci adopereremo per una proroga di queste misure, non solo per offrire risorse a chi si accinge a ristrutturare, ma soprattutto per spingere le scelte di nuovi investimenti dei privati in questa direzione”.

“È indispensabile – spiega in un recente messaggio – che misure del genere siano rese strutturali così da promuovere un mercato troppo spesso minato dall’incertezza sia per chi fa gli interventi sia per le aziende che producono i beni oggetto dell’agevolazione. Dobbiamo adoperarci anche sul fronte della messa in sicurezza, la manutenzione e la rigenerazione di tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato, ricordando che nel nostro Paese 24 milioni di persone vivono in zone ad alto rischio sismico e 6 in quelle a rischio idrogeologico”.

“La riqualificazione del patrimonio immobiliare rappresenta – si legge nella nota del Ministro – un volano di crescita economica, visto l’alto potenziale del settore delle costruzioni per il quale si stima che l’aumento di investimenti di un miliardo di euro permette di creare una domanda aggiuntiva diretta e indiretta di oltre due miliardi. Riqualificare è infine un’attività che è il prodotto di altre attività, come la ricerca e l’innovazione tecnologica che da Ministro tengo a sostenere, soprattutto in chiave green, attraverso agevolazioni dedicate”.

Quindi nel 2020 i Bonus sulla ristrutturazione, gli Ecobonus e Sismabonus restano confermati, mentre è probabile che non venga più attuato lo sconto immediato in fattura al posto degli incentivi fiscali sui lavori in casa.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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