Il più grande impianto solare termodinamico del mondo, che tra i proprietari annovera Google, sta letteralmente bruciando migliaia di uccelli che volano sopra il deserto Mojave della California, uccisi dai raggi e dai riflessi della centrale che doveva essere il simbolo dell’energia pulita. A lanciare l’allarme sono gli ambientalisti che protestano per questa strage di volatili e chiedono la chiusura dell’impianto.
L’impianto solare termodinamico più grande al mondo ha dimensioni colossali: i 350 mila specchi sono ciascuno della dimensione di una porta di garage, e riflettono i raggi del sole in tre gigantesche cisterne, alte come un edificio di 40 piani.
L’acqua all’interno viene cosi’ scaldata e produce vapore, che viene trasformato in energia elettrica per ben 140.000 case. Il problema, che fin da subito gli ambientalisti temevano, è che la luce degli enormi specchi sta causando un catastrofico effetto collaterale che i promotori dell’impianto non avevano previsto: l’uccisione in massa degli uccelli. Questa strage è talmente grave ed evidente che investigatori di più associazioni per la protezione della natura hanno chiesto allo stato della California di chiudere l’impianto.
L’impianto da 2,2 miliardi di dollari è di proprietà di tre super-aziende americane: NRG Energy, Bright Source Energy e Google.
Secondo una delle aziende proprietarie, la ‘Bright Source’, gli uccelli uccisi ammontano a circa 1.000 l’anno, ma secondo un esperto del ‘Centro per la diversità biologica’, le vittime piumate sarebbero addirittura 28.000 l’anno, calcolando che un uccello viene ucciso ogni due secondi.
“E’ un problema di cui ci stiamo occupando con molta serietà” ha riconosciuto Jeff Holland, portavoce di ‘NRG Solar’ di Carlsbad, seconda delle tre aziende che possiedono l’impianto.
La terza azienda proprietaria dell’impianto solare, Google, non ha fornito commenti diretti sul problema.
“L’impatto sugli uccelli è stato sorprendente – ha ammesso Robert Weisenmiller, presidente della commissione sull’energia della California – non si era mai visto in relazione ad impianti solari più piccoli”.
Ma sui tavoli della commissione c’è ora un’altra richiesta, sempre della ‘Bright Source’ per la costruzione di un altro campo di specchi e di una torre di 75 piani tra il Joshua Tree National Park e il confine tra California e Arizona. Lo stato americano dovrà pronunciarsi questo autunno, ma alcuni gli esperti hanno già messo in guardia che l’effetto sull’ambiente potrebbe essere ancora più devastante: la zona dove costruire la nuova centrale è popolata da aquile dorate e falconi pellegrini che potrebbero divenire vittime illustri degli impianti solari killer.
Putroppo il solare termodinamico, se realizzato in enormi dimensioni, si è rivelato non una soluzione ecosostenibile e pulita come auspicato, ma un mattatoio per uccelli.