La casa passiva nasce da una combinazione di tecniche e scelte progettuali, anche se vi sono delle differenze secondo le diverse zone climatiche.
Ecco una serie di caratteristiche che insieme possono essere adottate per costruire una casa passiva.
Superficie dell’involucro edilizio
La forma di un edificio influisce sulle perdite termiche. Il rapporto tra volume e superficie è importantissimo: lo scambio termico tra interno ed esterno avviene attraverso il cosiddetto involucro edilizio. Le dispersioni sono minori con una forma “compatta” dell’edificio. Per avere una forma compatta non si deve rinunciare a sporgenze e rientranze: balconi e terrazze possono essere comunque costruiti, ma all’esterno dell’involucro termico, adottando delle accortezze tecniche che permettono di eliminare i fastidiosi ponti termici.
Orientamento della casa passiva verso sud
Una tra le maggiori esigenze di una casa è quella del riscaldamento. In una casa passiva l’orientamento verso sud con ampie vetrate è fondamentale in quanto:
– riceve maggiori radiazioni d’inverno, che è la stagione fredda, permettendo un guadagno energetico
– con opportuni ombreggiamenti riceve minori radiazioni d’estate, in quanto il sole è alto all’orizzonte e i raggi colpiscono meno l’edificio.
La superficie ideale di vetrate nel lato sud dovrebbe essere circa del 40% rispetto alla superficie complessiva della facciata. Massima attenzione va rivolta alle finestre lato ovest: in estate contribuiscono al surriscaldamento, per questo devono avere un sistema di ombreggiatura molto efficiente (scuri, frangisole o tendaggi).
Le superfici vetrate di un edificio rivestono un ruolo importante sulla dispersione termica dell’intero involucro, per questo devono essere specifiche per case passive, con alte prestazioni termiche.
In Europa centrale l’involucro edilizio di una casa passiva deve avere superfici opache (pareti, coperture, ecc) con una trasmittanza U minore agli 0,15 w/m²K.
Le soluzioni più usate al fine di rispettare questo parametro sono indicativamente:
• uno strato termoisolante di 25 cm sui muri perimetrali (nella foto a destra, un esempio di coibentazione di 30 centimetri)
• uno strato termoisolante di 40 cm sul tetto
• finestre con trasmittanza termica U inferiore a 0,8
• l’assenza di ponti termici
Il costo superiore dovuto allo spessore della coibenza termica è ricompensato nel tempo dai risparmi energetici dell’edificio e dai minori costi per l’impianto di riscaldamento.
In un edificio passivo ci deve essere un equilibrio tra ventilazione buona e risparmio energetico.
Per avere una casa di qualità, c’è bisogno di un ricambio d’aria ottimale, che abbinato al recuperatore di calore (che può arrivare ad uno scambio sensibile del calore del 90% tra l’aria in ingresso e in uscita) porta ad un notevole risparmio energetico.
Per una casa passiva è sufficiente un tasso di ricambio dell’aria dello 0,25 – 0,35 volumi all’ora.
Aggiungendo delle resistenze elettriche sulle bocchette dell’aria oppure con degli scambiatori interrati geotermici che preriscaldono l’aria in ingresso si può soddisfare anche l’intero fabbisogno termico dell’edificio.
meraviglioso,ma in pratica,io abito a catania,a chi mi rivolgo? come cerco ? mi aiutate a trovare la persona competente x costruire? grazie.
Ce ne sono un sacco di ditte..basta vedere anche su internet
ciao Maria Rita,
concordo con Andrea, in effetti ci sono molte aziende anche italiane che offrono soluzioni per case passive o vendono case passive prefabbricate. Ho notato che rappresentanti commerciali di queste aziende sono spesso presenti anche alle fiere dedicate alla casa, dove puoi informarti “dal vivo” sulle caratteristiche e sui costi, comunque le puoi contattare direttamente dai loro siti internet.
ciao
Elena – CasaInnovativa
tutto bello ma utopistico per tutti quelli che come me sono soli ed hanno risorse economiche limitate !allora mi chiedo perchè non creare “cooperative”?io abito a Carpi se qualcuno è interessato …
ciao,
io mi stò costruendo la mia nuova casa passiva e vi posso dire che è possibile costruirsela con un’imprsa locale è chiaro che bisogna prima organizzarsi bene, ma è possibile.
se volete potete seguire le fasi costruttive di casa mia passo per passo su: http://casapassiva.wordpress.com
rendiamo possibile quello che pensiamo impossibile!
Alberto
L’articolo, nella sua brevità, è fatto bene, andrebbe solamente ampliato in relazione alla conduttività termica degli isolanti (c’è molta differenza tra isolante e isolante) e lo sfasamento termico dell’onda di calore (inerzia termica dovuta alla massa delle pareti)
Ho letto il commento di Maria Rita solo oggi e, spero, avrà trovato la risposta che cercava. Ad ogni buon conto lo standard casa passiva nasce per i climi freddi, e realizzare una casa passiva a Catania (dove il clima non è certamente freddo) richiede attente valutazioni ed adattamenti dello standard per non correre il rischio che la casa non funzioni come dovrebbe (o non funzioni affatto). Il clima caldo ed umido prevalente richiede strategie diverse, e diversificate, da integrare nei provvedimenti previsti per la casa passiva. Alcuni dei punti indicati nell’articolo andrebbero rivisti ed adattati alle specificità locali (l’esposizione in relazione alla superficie delle vetrature, tipo e dimensioni dei materiali isolanti, strategie di dissipazione del calore estivo con ventilazione naturale e/o meccanica, etc). Sono in corso studi per l’adattamento dello standard al clima temperato mediterraneo, ma le esperienze non sono molte. Diciamo che costruire una casa passiva realmente efficiente a Catania potrebbe essere una bella scommessa, ed un’esperienza interessante.
Per quello che riguarda le aziende che realizzano case passive invito tutti alla massima prudenza. Una casa passiva è un oggetto piuttosto complesso da progettare, costruire e far funzionare. E ricordo che possono considerarsi passive solo le case certificate secondo lo standard PHI. Cari saluti ed in bocca al lupo.
ciao, sono un architetto di pordenone e mi sono appassionata al tema del risparmio energetico frequentando i corsi casaclima a bolzano. Ho fondato una società e costruito le mie prime case GOLD certificate in fvg ,per la vendita. Una casa gold è molto simile ad una casa passiva . Casa da 7 kwh/mqa senza ponti termici con isolamenti da 20 a 30 cm , ventilazione controllata con recupero di calore e geotermico ,impianto fotovoltaico sulla falda a sud da 4.8 kwp . Il tutto con meno del 10 % in più di quanto costano tutte le altre intorno. Queste case rappresentano il futuro , dobbiamo trovare il modo di farle costare ancora meno!
Io sono un progettista-costruttore-sperimentatore, realizzo case ad alta efficienza dal 1997 quando parlare di risparmio energetico era da marziani. Le osservazioni sull’articolo sono tutte vere. Ricordatevi che i vari progetti Casa Clima o altre cose similari sfuttano tegnologie di paesi freddi. Le case prefabbricate tipo “ballon frame” sono anch’esse della stessa forza, se volete essere certi se la vostra abitazione è anche vivibile (oltre a consumare poco)fate fare un test microclimatico a coloro che decantano queste tecnologie “nordiche” ne scoprirete delle belle. Inoltre fatevi dire il consumo dell’involucro, non di tutto il sistema compreso di impianti che sfruttano energie rinnovabili, poichè le prestazioni innanzi tutto devono essere dell’involucro, poi come lo volete alimentare questo è un’altro discorso. Ah, così facendo una casa da 15Kwh/mq anno (solo l’involucro) la scaldate con 90 €/anno e per il raffrescamento non avete bisogno di niente. Inoltre diffidate da chi vende materiali, perchè questi vogliono vendere appunto materiali non la casa, quindi non vi diranno mai che il miglior isolante è l’aria (quella non la possono vendere, ma questo è un’altro discorso…
Interessanti i dati di Chiara, sto per iniziare la costruzione di una casa passiva, sono a buon punto per la forma dell’edificio, l’esposizione, e la coibentazione termoacustica, ma ho bisogno di indicazioni sull’impianto termico e elettrico. Se Chiara può aiutarmi o chi per le mi può aiutare, sarei molto grado.
Stanislao
Salve a tutti, leggendo questo articolo mi sono interessato a questi accorgimenti energetici per disperdere meno e di conseguenza risparmiare. Molti di voi che hanno letto e commentato sono d’accordo con quello che c’è scritto nell’articolo, ma invitano a stare prudenti perchè le case passive, appunto, sono nate per climi freddi…. quello che vorrei sapere dalle aziende che costruiscono le case in legno, di solito fanno delle perizie climatiche, per capire quali materiali è meglio utilizzare?
Comunque in base alle informazioni raccolte da amici progettisti, sono d’accordissimo con quello che dice Marcello! Bisogna informarsi bene, perchè una casa costruita in Trentino non ha la stessa efficenza in un’altra zona d’Italia.