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Legambiente presenta il dossier #sbloccafuturo per far ripartire l’Italia

Di 19 Giugno 2014 Luglio 18th, 2014 No Comments

La sfida di Renzi è stata colta: Legambiente propone un dossier con 101 cantieri da mettere in moto subito per far ripartire il Paese nel rispetto dell’ambiente.

Il premier Matteo Renzi aveva lanciato una sfida ai sindaci per individuare i ritardi che paralizzano opere utili, l’associazione ambientalista ha rilanciato con un lungo e dettagliato elenco di cantieri che potrebbero essere riattivati con vantaggio per l’ambiente e per i cittadini.sbloccafuturo

La voce più consistente riguarda il sistema dei trasporti (ferrovie, trasporti urbani, ecc), insieme alla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico. A seguire ci sono bonifiche, depurazione, riqualificazione urbana, sicurezza sismica, abbattimento di manufatti abusivi, impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti.
“Se vogliamo un paese sicuro, dinamico, moderno, le opere da sbloccare devono essere coerenti con questa idea di paese, non basta fare ‘tana libera tutti’ contro i lacci e lacciuoli che imbrigliano il sistema perché alcuni di questi lacci hanno salvato l’Italia da ulteriori e più gravi disastri – spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – bisogna assumersi la responsabilità di selezionare e scegliere i vincoli necessari e le semplificazioni utili a rilanciare il paese, a fermarne il declino, a ricostruire un’Italia capace di futuro”.

Tra le opere individuate la situzione più urgente è il grande cantiere dell’Aquila e degli altri 56 Comuni colpiti dal terremoto del 2009, con il finanziamento per centinaia di progetti che valgono un miliardo di euro di lavori bloccato dal patto di stabilità europeo. Poi c’è l’idrovia Padova-Venezia, avviata nel lontano 1963 senza mai entrare in funzione; l’abbattimento dell’albergo abusivo sulla scogliera di Alimuri, a Vico Equense (anche qui una procedura partita più di mezzo secolo fa); due impianti di compostaggio a Ragusa e Vittoria bloccati.

I lavori bloccati spesso non creano solo un danno economico ma anche un costo ambientale. E’ il caso dell’incompleta bonifica dell’eternit di Casale Monferrato, dei ritardi nella ristrutturazione della Circumvesuviana, del mancato risanamento della galleria Montebello–piazza Foraggi a Trieste, dei rinvii per l’ammodernamento della linea ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, della chiusura dell’anello ferroviario di Roma.

“Serve un disegno lungimirante ed innovativo capace di costruire intorno al risparmio di materia ed energia, intorno alla rigenerazione urbana, alla riduzione della dipendenza dal fossile, un new deal italiano capace di rilanciare il paese nella competizione internazionale e far recuperare il tempo perduto sul piano della ricerca, dell’innovazione, delle politiche industriali che producano lavoro qualificato” conclude Cogliati Dezza di Legambiente.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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