Cessione del credito tra condòmini al posto dell’Ecobonus

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta 481 del 13 novembre, spiega che la cessione del credito relativa all’Ecobonus per interventi di riqualificazione delle parti comuni di un condominio può avvenire anche tra due condòmini comproprietari, ma ad alcune condizioni. Ecco quali.

Ecobonus, come funziona la cessione del credito tra condòmini

L’Agenzia delle Entrate ha risposto ad una persona che abita in condominio che chiedeva se potesse acquisire, insieme agli altri comproprietari della stessa unità immobiliare, la quota di detrazione denominata “Ecobonus” spettante ad un altro condomino per i lavori di efficientamento energetico delle parti comuni.

L’Agenzia delle Entrate, spiegando la norma della cessione del credito, ha affermato che in condominio la cessione può avvenire a favore degli altri titolari della detrazione, cioè degli altri condòmini. All’atto della prima cessione, si legge nella risposta, la detrazione deve essere ceduta ad un solo soggetto.

La cessione, ha concluso l’Agenzia, può avvenire a favore di uno solo dei comproprietari dell’unità abitativa. Questa persona può a sua volta cedere il credito acquisito in tutto o in parte agli altri soggetti privati.

Ecobonus, le differenze tra cessione e sconto immediato

La cessione del credito al posto delle detrazioni fiscali è ancora in vigore. Accanto alla cessione del credito c’è anche lo sconto immediato in fattura alternativo all’Ecobonus o al Sismabonus, anche se è in fase di discussione in Parlamento. Tali soluzioni alternative sono state introdotte dall’articolo 10 del Decreto Crescita per agevolare i contribuenti incapienti, ovvero con poca liquidità per cui non avrebbero potuto ricevere le detrazioni Irpef in 5 o 10 anni.

Sconto alternativo all’Ecobonus, Antitrust avverte: ‘criticità per la concorrenza’

L’Antitrust è stata interpellata sia da dall’associazione “Italia Solare”, sia da Confartigianato, per questo ha scritto a Governo, Parlamento ed Agenzia delle Entrate, invitandoli a considerare gli effetti del nuovo meccanismo fiscale “sconto alternativo al bonus”, e dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 31 luglio scorso, con cui sono state definite le regole operative dello sconto immediato in fattura al posto della detrazione.

Secondo l’Antitrust, che ha rilevato le proteste delle associazioni di categoria, bisogna evitare il rischio che tali norme favoriscano solo gli operatori di grandi dimensioni a danno delle piccole e medie imprese e dei consumatori finali.

Il nuovo strumento, alternativo alla cessione del credito corrispondente all’Ecobonus, è stato subito criticato dalle piccole e medie imprese del settore in quanto praticabile solo dai grandi gruppi industriali o dalle grandi utility.

Il Governo non è rimasto indifferente alle proteste delle associazioni del settore edile: il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha promesso che con la Legge di Bilancio per il 2020 sarà disposta una modifica della misura. Il confronto tra Ministero dello Sviluppo Economico e associazioni imprenditoriali per la modifica della norma è gia partito agli inizi di questo mese. In questi giorni l’Antitrust ha preso in considerazione gli esposti delle associazioni e, dopo aver studiato il caso, ha inviato segnalazioni agli organi competenti.

I tempi per la revisione della norma saranno brevi.

Per approfondire:

https://www.casainnovativa.com/normative/ecobonus-e-sismabonus-cessione-del-credito-o-sconto-in-fattura