Sostenibilità ambientale

Rinnovabili il 13,5% dei consumi termici in Italia

Di 20 Settembre 2014 No Comments

Secondo i calcoli del centro studi Ref-e la percentuale di energie rinnovabili nei consumi termici italiani nel 2013 ha raggiunto il 13,5%, un valore che supera sia le previsioni del Piano di azione dell’efficienza energetica (Paee 2014) che dalla Strategia energetica nazionale 2013 (Sen).
E dal prossimo anno scatta la classe energetica anche sugli impianti termici, come è già presente negli elettrodomestici.

Climatizzazione in Italia: presente e futuro

caldaia ecologicaLo scenario di mercato della climatizzazione (raffrescamento e riscaldamento) e l’indagine sono state presentate ieri al convegno “Tendenza di mercato e nuova etichetta energetica” che si è svolto al Lingotto di Torino nell’ambito del 16esimo Congresso nazionale Domotecnica.

L’anno scorso il consumo di energia in Italia è stato più basso rispetto all’obiettivo di miglioramento dell’efficienza energetica considerato dalla direttiva 2012 dell’Ue e dalla Strategia energetica nazionale 2013 (Sen). «Non è però un buon indicatore, perché il trend dei consumi negli ultimi anni dipende soprattutto dagli effetti congiunturali e strutturali della crisi economica», spiega Tommaso Franci, esperto di politiche energetiche e ambientali e collaboratore dell’Osservatorio Energia di Ref-e.

«Il solo residenziale – spiega Tommaso Franci – rappresenta oltre il 70% dei consumi di rinnovabili termiche. Ma scegliere le fonti energetiche rinnovabili o ad applicazioni efficienti è quasi sempre una scelta consapevole degli attori della domanda e non imposta dall’offerta: in questo senso le politiche di promozione devono coinvolgere fortemente le famiglie».

Nella spinta all’innovazione sulla climatizzazione, le rinnovabili termiche risultano ancora poco conosciute: ruolo fondamentale è rivestito dagli installatori, che sono in rapporto diretto con l’utente finale e spesso sono loro stessi a proporre le soluzioni.

Non a caso gli installatori italiani sono stati interrogati da Ref- e per capire i nuovi apparecchi cosa hanno sostituito, a quale uso sono stati destinati, quale sarà nel breve termine la performance delle differenti tecnologie sul mercato. In sostanza la ricerca voleva capire l’attività degli installatori nel 2012-13 e capire le tendenze attuali e dei prossimi due anni.

Nel 2012 sono stati installati nel settore residenziale un milione e 700mila apparecchi dei quali:

– le pompe di calore (incluso raffrescamento) rappresentano un terzo del totale (33,4%)
– al secondo posto ci sono le caldaie tradizionali (26,4%)
– al terzo le tecnologie a biomassa (18,9%)
– quarto posto, le caldaie a condensazione (10,4%)
– al quinto, il solare termico che occupa solo il 3,4%

Il fatto che le caldaie tradizionali continuano a riscuotere successo deriva in larga parte dal loro uso su impianti autonomi, mentre tra i sistemi centralizzati vengono scelte quelle a condensazione.
«Nei condomini centralizzati – afferma Franci – c’è forse più attenzione sui risparmi futuri, vista l’entità dell’investimento. A sostenere nel 2012 le caldaie a condensazione e anche il solare termico sono stati soprattutto gli incentivi per la riqualificazione energetica, cioè le detrazioni al 55%. Dalle stime sul 2013 si vede invece come gli effetti dei bonus fiscali si facciano sentire ed “esplodano” su tutte le tecnologie, per l’innalzamento della percentuale di detrazione sulle ristrutturazioni, dal 36 al 50%, che sul risparmio energetico ha un raggio d’azione più esteso. Si può dire che ci sia stata una corsa ad accaparrarsi questo bonus».

I dati, ancora parziali, del 2013 lasciano dunque spazio ad alcune osservazioni. «Sicuramente il parco delle caldaie a gas sullo stock tiene complessivamente, ma cresce la parte più efficiente. C’è da considerare che le pompe di calore aria-aria come unico impianto vanno rimpiazzare per oltre la metà caldaie tradizionali».

Guardando alle previsioni per 2014 e 2015, sette installatori su dieci stimano un calo per le caldaie a gas tradizionali e vedono una crescita per quelle a condensazione. L’80% prospetta un aumento per il mercato delle pompe di calore e il 75% per le biomasse. Tra i fattori di spinta ci sono soprattutto il basso costo di funzionamento e il supporto del bonus fiscale, seguono i benefici per l’ambiente.

Nelle case private vengono sempre più scelte le tecnologie efficienti, nonostante crisi economica e riduzione della spesa. Anzi, proprio per questo, è centrale – dicono gli operatori – che la detrazione sulle ristrutturazioni venga mantenuta al 50 per cento.

Da settembre 2015 saranno obbligatorie le classi energetiche degli impianti termici

Il convegno organizzato da Domotecnica è stata l’occasione per affrontare anche un tema importante che coinvolgerà – da fine settembre 2015 – l’intera filiera della sostenibilità ambientale.
Entrerà infatti in vigore la normativa europea sulla etichettatura energetica anche per i sistemi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, che impone la dichiarazione dei consumi della singola tecnologia e dell’intero impianto.
Da settembre 2015 i consumatori potranno scegliere e confrontare gli impianti di varie classi energetiche, come già da tempo avviene con gli elettrodomestici. I produttori dovranno fare una certificazione, gli installatori dovranno formalizzare – e avere le competenze per compilare – l’etichetta sulle prestazioni dell’impianto.

Eris Caon

Eris Caon

Ingegnere civile libero professionista, certificatore energetico, esperto in fonti rinnovabili, progettazione strutturale e soluzioni innovative, in particolare nella realizzazione di rinforzi strutturali con materiali compositi.

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