La Commissione Ambiente della Camera ha approvato una risoluzione sulle trivellazioni di idrocarburi che punta su precauzione e sicurezza.
Miriam Cominelli del Pd, membro della Commissione Ambiente, commenta: “E’ un importante passo avanti che impegna il Governo a misure molto più stringenti nel segno del principio di precauzione e della sicurezza dei cittadini. Sono state infatti accolte le richieste che mirano ad un maggior coinvolgimento della popolazione e ad una più attenta valutazione dei soggetti che fanno richiesta di ottenimento dei permessi e delle conseguenze che tali processi hanno sui territori interessati, come ad esempio la Bassa Bresciana”.
I punti salienti della risoluzione, si legge nella nota, prevedono:
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la sospensione delle attività nelle zone di elevato rischio sismico, vulcanico, tettonico così come indicato da indagini scientifiche preventive di supporto effettuate dagli enti di ricerca.
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affiancare alle procedure di valutazione di impatto ambientale una accurata analisi dei costi e benefici in relazione alle future eventuali attività esplorative e di coltivazione da autorizzare in zone di pregio turistico ed economico, con particolare riguardo agli eventuali impatti negativi che tali attività possono avere sull’economia dei territori coinvolti nei diversi settori produttivi.
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adottare le necessarie iniziative volte a una revisione del sistema delle autorizzazioni per le trivellazioni prevedendo il coinvolgimento del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare anche redigendo apposite griglie di valutazione in grado di recepire in modo oggettivo specifici punti di criticità quali ad esempio la presenza di falde acquifere o elevati rischi sismici e rilevanti fragilità geologiche dei territori interessati dalle ipotesi di ricerca, esplorazione e coltivazione di idrocarburi, supportate dal contributo delle analisi di ISPRA, INGV e CNR, così come il coinvolgimento degli enti locali e una maggiore trasparenza e pubblicizzazione dei risultati.
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incrementare per le nuove concessioni di coltivazione le aliquote delle royalties fino al 50 per cento rispetto a quelle attualmente vigenti in funzione della produttività degli impianti di produzione di idrocarburi liquidi e gassosi estratti in mare o in terraferma, destinando una quota maggiore ai territori interessati dalle attività estrattive a titolo di compensazione per gli interventi da realizzare.
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prevedere in maniera chiara ed univoca che il parere degli enti locali sulle installazioni da assoggettare a VIA sia acquisito e vagliato nell’ambito dello stesso procedimento di VIA al fine di assicurare la previsione e la conseguente valutazione del parere degli enti locali in relazione alle istanze di rilascio di titoli minerari.
Molti di questi punti erano stati proposti dal Movimento 5 Stelle. Tra di essi, accolti nella risoluzione della Commissione Ambiente, anche:
- aumentare la sicurezza dei trasporti marittimi soprattutto nel mar Adriatico
- effettuare analisi epidemiologiche, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, sullo stato di salute dei cittadini che risiedono in zone interessate da attività di estrazione e lavorazione degli idrocarburi
- adeguare i livelli di idrogeno solforato ai livelli indicati dall’OMS
- garantire l’applicazione delle disposizioni relative allo smaltimento contenute nella normativa su “fanghi e fluidi perforanti”, anche per gli impianti offshore.
Ma che bassa bresciana vogliono salvare l’Irpinia…per continuare a vivere di sostegni pubblici