Energia eolica grazie alla forza del vento

L’energia eolica è una tra le fonti rinnovabili ed ecologiche che ha un grande futuro, il rapporto tra costi e rendimenti è particolarmente elevato. Nonostante la pesante crisi finanziaria, il 2008 è stato un anno record per l’energia eolica: in tutto il mondo sono stati installati oltre 27’000 MW di nuova potenza.

Come funziona un impianto eolico

Un impianto eolico è formato da un rotore, costituito da una, due o tre pale fissate su un mozzo progettate per sottrarre al vento una parte della sua energia cinetica per trasformarla in energia meccanica.

Il mozzo è collegato a un albero lento che gira alla medesima velocità impressa dal vento sul rotore, e a un albero veloce, che grazie ad un moltiplicatore di giri si muove ad una velocità che è pari al prodotto di quella del primo albero per il moltiplicatore di giri.

Gli alberi e il generatore sono contenuti all’interno di una piccola scatola oblunga (che viene chiamata navicella) collegata con il rotore e collocata su una torre fissata al terreno tramite una fondazione in calcestruzzo armato.

L’impianto ha un timone che orienta il rotore nella direzione del vento e una cerniera che in caso di vento molto forte disallinea l’asse del rotore rispetto a quello di rotazione delle pale (questo per mettere in sicurezza l’impianto).

In seguito il generatore trasforma l’energia meccanica del vento in energia elettrica che verrà poi immessa in rete.

Ci sono dei nuovi sistemi che hanno un meccanismo che regola le pale facendole girare con un moto uniforme. La produzione di energia rimane costante, e il rendimento sale fino all’80% rispetto a un mulino “classico”.

Se il sistema eolico è collegato alla rete elettrica, non deve mancare un quadro elettrico, il sistema di controllo del parallelo alla rete elettrica di bassa tensione e l’inverter.

Per le utenze isolate servono anche delle batterie di accumulo per conservare l’energia non consumata.

Costi

Grazie alle recenti evoluzioni l’energia eolica inizia ad essere vantaggiosa economicamente. Il costo di installazione è relativamente basso (circa 1,5€ per Watt) se raffrontato ad altre tecnologie come ad esempio il fotovoltaico (circa 5€ per Watt) – Fonte Wikipedia.

Cosa fare prima di iniziare

– Esposizione al vento

La prima cosa da verificare, prima di installare un impianto eolico, è l’esposizione al vento, la velocità, l’intensità e non da ultima la frequenza. Il vento è piuttosto imprevedibile, ma ci sono zone notoriamente più ventose.

Aziende specializzate effettuano i rilevamenti necessari a stabilire le caratteristiche delle correnti della zona in cui si vuole installare l’impianto. E’ possibile comunque ottenere dei dati ricavandoli da quelli anemometrici delle mappe di ventosità del territorio nazionale.

– Normative

Prima di iniziare, inoltre, bisogna informarsi sulle normative vigenti a livello nazionale, regionale, provinciale e perfino comunale (ha fatto scalpore nei giorni scorsi la notizia del comune di Volterra che ha vietato le pale eoliche e altre energie pulite). Per fortuna non ci sono solo divieti, anzi, si possono reperire anche degli incentivi.

– Costi

Ovviamente bisogna valutare i costi di installazione, valutando se i ricavi e il risparmio energetico nel tempo soddisfano le aspettative

– Fornitori

Bisogna poi scegliere il progettista e il costruttore dell’impianto.

Autorizzazioni

Per mini impianti eolici ad utenza domestica, di cui parleremo in un prossimo post, non sono richieste particolari pratiche, visto che l’energia prodotta serve solo per l’auto consumo.

Risulta decisamente molto più complesso l’iter burocratico richiesto se si tratta di impianti più grandi, che hanno un maggiore impatto ambientale. In questo caso divengono infatti necessari:

–    la concessione d’uso del terreno rilasciata dal Comune o dalla Regione

–    la concessione edilizia rilasciata dagli stessi enti

–    il nullaosta paesaggistico rilasciato dalla Regione ed eventualmente (per particolari aree) dalla Sovrintendenza o dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali

–    il nullaosta idrogeologico concesso dal Corpo Forestale dello Stato e dal Corpo delle Miniere

–    il nullaosta sismico da parte dell’Ufficio Sismico Regionale

–    il nullaosta militare per la sicurezza al volo, concesso dal Comando della Regione Militare o dalla Regione

–    infine, una volta che l’impianto è posto in opera, occorre anche la licenza UHT che contiene le dichiarazioni bimestrali dell’energia prodotta per pagare le imposte

–    è necessario produrre il certificato di collaudo dell’opera.

Incentivi

Per non scoraggiare chi ha letto il lunghissimo iter di autorizzazioni del paragrafo precedente, ora parliamo invece di incentivi.

Ce ne sono principalmente di due tipi rivolti agli impianti eolici.

1)    Lo scambio di energia sul posto offre la possibilità di immettere in rete l’energia prodotta nel momento in cui questa è superiore a quella consumata dall’utente, mentre si può attingere dalla rete quando non basta. (DL 387/2003 integrato nella delibera n.28 del 2004)

2)    Grazie ai certificati verdi è possibile ottenere un titolo bancario emesso dal gestore dei servizi elettrici di rete a favore del titolare dell’impianto al quale viene riconosciuto un premio economico per l’energia eolica prodotta in un anno. (Legge 239 del 2004)