Ecologica, luminosa, fresca d’estate, calda d’inverno, economica della gestione. Sono le caratteristiche della casa innovativa di oggi, che deve soddisfare la doppia esigenza di limitare l’inquinamento e di avere un basso costo di gestione. Le migliori abitazioni per quanto concerne l’efficienza energetica sono le cosiddette case passive.
Cosa sono le case passive?
In genere, si definiscono tali le case che garantiscono un’elevata qualità abitativa e ridotti consumi energetici, in media del 75% in meno rispetto ad una casa tradizionale.
Il riferimento per la valutazione energetica è il consumo annuale per metro quadro di superficie abitabile: in una casa passiva in genere il carico termico è minore o uguale a 15 watt per metro quadrato di superficie netta riscaldata.
Consumi case tradizionali e passive |
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Edificio convenzionale italiano (dati ENEA) 200 metri quadri di superficie abitabile |
Consumo energetico per il riscaldamento |
106 kWh/m2a |
Consumo energetico per la produzione di acqua calda |
20 kWh/m2a |
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Consumo energetico per l’illuminazione e cucina |
31 kWh/m2a |
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Consumo energetico complessivo |
157 kWh/m2a |
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Edificio a basso consumo energetico con 185 metri quadri di superficie abitabile |
Consumo energetico per il riscaldamento |
69,5 kWh/m2a |
Consumo energetico per la produzione di acqua calda |
11 kWh/m2a |
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Consumo energetico per l’illuminazione e cucina |
16 kWh/m2a |
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Consumo energetico complessivo |
86,5 kWh/m2a |
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Edifico passivo con 185 metri quadri di superficie abitabile |
Consumo energetico per il riscaldamento |
15 kWh/m2a |
Consumo energetico per la produzione di acqua calda |
11 kWh/m2a |
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Consumo energetico per l’illuminazione e cucina |
16 kWh/m2a |
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Consumo energetico complessivo |
42 kWh/m2a |
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Fonte: Rockwool |
Le case passive assicurano un ambiente sempre confortevole, sia in estate che in inverno, senza la necessità di dover utilizzare nel riscaldamento e raffrescamento i combustibili fossili. I costi delle case passive superano quelli delle case tradizionali, ma sul lungo termine la maggiore spesa viene ammortizzata e ripagata dai minori costi di funzionamento e dall’indipendenza della crescita dei prezzi di mercato delle materie prime.
In genere una casa passiva ricorre a:
– un involucro edilizio studiato ad hoc nella forma, nell’orientamento, con avanzati sistemi di isolamento termico
– sistemi di reimpiego del calore da o verso l’ambiente senza la necessità di avvalersi di energia fossile.
Tipicamente una casa passiva ha:
– finestre a taglio termico
– ampie vetrate a sud
– sistemi di ventilazione controllata con il recupero del calore
– involucri altamente coibentati e privi di ponti termici
– sistemi che sfruttano sorgenti di calore interne come persone, elettrodomestici e illuminazione artificiale
– non ha elementi attivi dedicati alla produzione di nuova energia (nelle case passive non vi sono termosifoni o condizionatori).
Cenni storici
Le prime case passive sono nate nei paesi del Nord Europa e la prima definizione è stata data nel 1988 quando il professore svedese Bo Adamson dell’Università di Lund e il fisico tedesco Wolfgang Feist idearono il primo prototipo di casa dall’approccio passivo in Germania, nella zona di Darmstadt-Kranichstein. I risultati energetici furono soddisfacenti, e una seconda casa pilota venne realizzata nel 1995.
Nel 1998 il fisico Feist tradusse il modello applicato nei suoi due progetti pilota e lo codificò nello standard PassivHaus, il quale era basato su:
– limite del fabbisogno energetico di riscaldamento
– qualità riguardante il comfort termico
– limite di consumo per tutti gli usi finali (elettrodomestici, riscaldamento, illuminazione, acqua calda).
Oggi si contano oltre 10.000 edifici passivi nel mondo, soprattutto nel Centro Nord Europa, dove si sono diffuse nel mercato le case passive e hanno prezzi sempre più competitivi. In prossimi post approfondirò l’argomento parlandovi più specificamente di costi e caratteristiche tecniche.
Salve
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Roberto Babolin
Salve,
Chiedo a chi mi sa rispondere:
io sto realizzando una cassa passiva che dovrebbe prendere la certificazione gold.
Sto valutando l’impianto fotovoltaico; se da 3 Kw o 5,4; mi sembra che
dal punto di vista del consumo annuale di energia elettrica la casa
passiva abbia bisogno di più energia in quanto rispetto una casa tradizionale mi trovo a dover installare la piastra ad induzione in cucina, ho la pompa di calore per il riscaldamento e l’acqua viene riscaldata anch’essa con energia elettrica in quanto non utilizzo gas.
grazie
Loris
Salve,
i consumi elettrici ulteriori rispetto ad una casa tradizionale (che sono principalmente elettrodomestici, illuminazione e condizionamento estivo) riguardano il riscaldamento e l’eventuale piastra a induzione per la cottura. Per dimensionare l’impianto fotovoltaico bisogna tener conto mediamente dell’energia (kWh elettriche)consumata dalla pompa di calore (riteniamo che la piastra a induzione incida in misura inferiore). Quindi il fotovoltaico dovrebbe essere dimensionato per coprire questa ulteriore necessità. Consiglio comunque di dimensionare in misura minore l’impianto fotovoltaico in quanto servirebbe una superficie di tetto molto grande, in secondo luogo bisognerebbe capire bene le abitudini delle utenze che potrebbero mutare nel tempo. Le tariffe incentivanti vengono date inoltre solo sui reali consumi della casa, non sul surplus di energia prodotta dall’impianto,
Cordiali saluti
Eris Caon
Casa Innovativa