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Una colonnina elettrica ogni 5 parcheggi per gli edifici non residenziali

Di 6 Febbraio 2020 No Comments

L’Italia, con un Decreto, ha appena recepito la direttiva europa Direttiva 2018/844/UE sull’efficienza energetica che stabilisce regole sempre più stringenti sulla creazione di colonnine di ricarica elettrica negli edifici non residenziali (centri commerciali, uffici, negozi, ecc) nuovi e quelli che verranno ristrutturati in modo importante.

Tale direttiva, secondo le linee guida predisposte dalla Legge di delegazione europea 2018, per quanto riguarda gli edifici non residenziali di nuova costruzione e gli edifici non residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di dieci posti auto, prevede che gli Stati membri provvedano all’installazione di almeno un punto di ricarica ai sensi della direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio di infrastrutture di canalizzazione, vale a dire condotti per cavi elettrici, per almeno un posto auto su cinque, per consentire in una fase successiva di installare punti di ricarica per veicoli elettrici, qualora:

a) il parcheggio sia situato all’interno dell’edificio e, nel caso di ristrutturazioni importanti, le misure di ristrutturazione riguardino il parcheggio o le infrastrutture elettriche dell’edificio
b) il parcheggio sia adiacente all’edificio e, nel caso di ristrutturazioni importanti, le misure di ristrutturazione riguardino il parcheggio o le infrastrutture elettriche del parcheggio.

colonnina ricarica elettrica autoUna ricarica ogni cinque parcheggi è un obiettivo piuttosto ambizioso, ma per fortuna ci sono ancora 5 anni di tempo: la direttiva UE prevede che gli Stati membri stabiliscano i requisiti per l’installazione di un numero minimo di punti di ricarica per tutti gli edifici non residenziali con più di venti posti auto entro il 10 gennaio 2025.

Chi non sarà obbligato ad installare colonnine di ricarica elettrica

L’Europa concede agli Stati membri di decidere di non fissare o di non applicare i requisiti illustrati nel paragrafo precedente agli edifici di proprietà di piccole e medie imprese.

Altre eccezioni all’installazione di una colonnina di ricarica ogni 5 parcheggi potranno essere:

  • le infrastrutture di canalizzazione necessarie si basino su microsistemi isolati o gli edifici siano ubicati in regioni ultraperiferiche ai sensi dell’articolo 349 TFUE e ciò comporti problemi sostanziali per il funzionamento del sistema locale di energia e comprometta la stabilità della rete locale
  • il costo delle installazioni di ricarica e di canalizzazione superi il 7 % del costo totale della ristrutturazione importante dell’edificio
  • si tratta di un edificio pubblico già disciplinato da requisiti comparabili conformemente alle disposizioni di recepimento della direttiva 2014/94/UE (è questa stessa direttiva, quindi un edificio che, precedentemente, ne ha già superato i requisiti).

Anche l’Italia, come gli altri stati membri dell’UE, dovrà inoltre prevedere misure volte a semplificare l’installazione di punti di ricarica negli edifici residenziali e non residenziali nuovi ed esistenti e a superare eventuali ostacoli normativi, compreso l’iter di autorizzazione e di approvazione. Quindi iter burocratici sempre più veloci per creare queste ricariche anche nelle case.

Mia considerazione finale: bisognerà fare in modo che la potenza elettrica disponibile sia in grado soddisfare la domanda sempre crescente di elettricità (ricordate i blackout causati dai troppi condizionatori accesi d’estate?). Un provvedimento che sarà utile in questo senso potrebbe essere quello di incentivare le batterie di accumulo da fotovoltaico per sfruttare l’energia rinnovabile.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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