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Bacche di Goji: controindicazioni certe, benefici dubbi

Di 22 Novembre 2014 Novembre 25th, 2014 No Comments

Le bacche di Goji sono l’ultima moda salutistica: soprannominate “il frutto della longevità” vengono consigliate per ridurre il colesterolo nel sangue, per rinforzare le difese immunitarie, prevenire invecchiamento e malattie cardiovascolari. “Ma la loro efficacia non è provata scientificamente, per cui è come decidere di mangiare qualsiasi altro frutto” afferma Altroconsumo.

bacche di GojiLe bacche di Goijj sono davvero un miracoloso elisir di lunga vita, come ci spiega il marketing, o è una bufala? si chiede Altroconsumo.

Cosa sono le bacche di Goji

Queste bacche di gran moda sono di due specie: il Lycium barbarum (寧夏枸杞 Níngxià gǒuqǐ) e il Lycium chinense (枸杞 枸杞 gǒuqǐ), fanno parte entrambe della famiglia delle Solanaceae (che include tra le altre la patata, il pomodoro, la melanzana, il peperone). Sono bacche rosse che crescono spontaneamente nelle valli himalayane della Mongolia, del Tibet e nelle province della Cina dello Xinjiang e del Ningxia. Vengono coltivate da migliaia di anni e sono considerate un elemento essenziale nella medicina tradizionale cinese. Il frutto è una bacca rossa leggermente allungata e contiene diversi semini piatti. La medicina tradizionale cinese attribuisce alle bacche di goji, nonché alla corteccia, alle radici e alle foglie della stessa pianta, numerose proprietà curative per una serie di mali e anche efficace per fortificare muscoli e ossa e rallentare l’invecchiamento. Il marketing occidentale si è accorto di questo elisir di lunga e da quando è in commercio anche in Italia sotto forma di bacche essicate si è scatenato nel presentarlo come un integratore miracoloso.

 Gli effetti benefici delle bacche di Goji non sono dimostrati

Il problema è che delle miracolose proprietà tanto pubblicizzate non vi sono prove scientifiche. Altroconsumo evidenzia che l‘Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha approvato nessun claim riferito alle bacche di Goji che puntasse alle sue proprietà antiossidanti. Anche la Commissione europea ha detto la sua, bocciando indicazioni spesso indicate nelle confezioni come “contiene antiossidanti”, “contribuisce alla protezione delle cellule contro i radicali liberi” e “in grado di proteggere le cellule e i tessuti dall’ossidazione”. Mancano, infatti, le indicazioni che comprovino questi effetti sul corpo umano. “Le evidenze fornite negli studi presentati, condotti su animali e in vitro, non sono sufficienti per provare l’effetto delle bacche di Goji sulla protezione di cellule e molecole dal danno ossidativo.”

Le foglie della pianta sono ricche di flavonoidi, in particolare di rutina, ma i frutti contengono queste sostanze solo in misura molto ridotta.

100 grammi di prodotto essicato contengono:

– Calcio 112 mg (8-10% RDI, cioè “Dose Giornaliera Raccomandata”)
– Potassio 1134 mg (24% RDI)
– Ferro 9 mg (100% RDI)
– Zinco 2 mg (18% RDI)
– Selenio 50 microgrammi (91% RDI)
– Riboflavina (vitamina B2) 1,3 mg (100% RDI);
– Vitamina C 148 mg (163% RDI);

Indubbiamente i livelli di Vitamina C presenti sono alti, ma se ne trovano 340mg/100gr nel succo d’uva, 229mg/100gr nei peperoni, 200mg/gr nei ribes, ecc.

Principi attivi contenuti nelle bacche di Goji:

Betaina
Beta-sitosterolo
Ciperone
Germanio
Solavetivone
Fisalina
Zeaxantina
Luteina

Questi principi attivi sono la croce e delizia delle bacche di Goji: possono aiutare ma possono anche generare reazioni avverse.

Controindicazioni delle bacche di Goji

Allergie a pomodori, peperoni, patate e melanzane (solanacee): le bacche di Goji fanno parte della famiglia delle solanacee è per questo che chi è allergico o intollerante ad almeno una delle verdure di questa famiglia deve evitare di assumerle per evitare reazioni allergiche.

Assunzione di farmaci anticoagulanti: una ricerca scientifica condotta nel 2010 ha evidenziato che i principi attivi delle bacche di Goji possono andare ad interferire con gli antagonisti della vitamina K (utile alla coagulazione del sangue). Ecco perché in caso si assumano farmaci anticoagulanti a base di composti cumarinici come ad esempio il Warfarin e il Marcumar queste bacche sono assolutamente sconsigliate.

Ipertensione: in caso di soffra di pressione alta e soprattutto se a causa di questo problema si devono prendere dei farmaci è meglio evitare o ridurre molto il consumo di bacche di Goji, in quanto se mangiate in buona quantità possono interagire con i farmaci abbassando troppo la pressione.

Diabete: Per chi ha il diabete, in caso si assumano farmaci, meglio evitare queste bacche in quanto alcuni principi attivi che contengono possono abbassare troppo la glicemia. Per sicurezza meglio sempre parlarne al proprio medico.

Gravidanza e allattamento: in caso di gravidanza e allattamento è meglio evitarle in quanto contengono betaina e luteina, inoltre contengono una dose molto alta di selenio e sono un frutto potenzialmente allergizzante.

Le proprietà benefiche del Goji: niente di più di altri frutti più comuni

Le bacche di Goji sono indubbiamente una fonte naturale di vitamine e minerali, ma non sembra siano migliori rispetto ad altra frutta e verdura. “A differenza di quanto vogliono farci credere i claim – spiega Altroconsumo – non apportano alcun effetto utile per la salute che non si possa raggiungere consumando altri frutti. L’unico vero rimedio per garantire il giusto benessere e colmare il fabbisogno dei diversi principi nutritivi è un’alimentazione equilibrata, sana e varia, associata a uno stile di vita salutare.

Quindi il Goji è un superfood che oltre ad avere un costo abbastanza elevato (e un agguerrito marketing che lo pubblicizza) ha anche tante controindicazioni. Se non si rientra nelle categorie a rischio sopra elencate, nulla vieta di consumare le bacche di Goji, ma bisogna tenere presente che ci sono tanti altri alimenti più comuni (e con meno controindicazioni) che contengono vitamine e antiossidanti per prevenire malattie e l’invecchiamento.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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