In Italia da tempo si discute sulla presenza di gas fracking e sulla possibile correlazione con recenti terremoti, ma il Governo, rispondendo ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, smentisce la presenza di tale tipo di estrazione di gas sulla nostra penisola.
Il fracking è una tecnica che utilizza potenti getti di liquidi usati per creare una frattura nelle rocce del sottosuolo che imprigionano petrolio o gas, così da riuscire ad estrarli. Lo shale gas o gas non convenzionale, è un gas naturale che si trova all’interno di una roccia “serbatoio”, un tempo impossibile da rompere ma che le tecnologie più recenti (fracking e perforazione orizzontale) oggi riescono a fratturare per estrarne l’idrocarburo.
Diffusione nel mondo del gas fracking
Negli Stati Uniti l’estrazione di gas con questa tecnica è cresciuta esponenzialmente: dal 2007 a oggi, si parla di un aumento di oltre il 700%. Più cauta l’Europa, dove a inizio di quest’anno l’UE sul gas fracking ha lasciato liberi i singoli di decidere se sfruttare o meno lo shale gas.
Gas fracking: inquinamento e impatto ambientale
I liquidi impiegati per fratturare le rocce possono contenere, oltre all’acqua, a sabbia e a varie sostanze chimiche, anche ”sostanze cancerogene e radioattive”, spiegano gli esperti sulla rivista “Frontiers in Ecology and the Environment” che espongono al rischio di contaminazione sia nel sottosuolo, comprese le falde acquifere, sia in superficie. Non c’è solo il pericolo inquinamento, ma anche la perdita di habitat naturale tra gli effetti negativi di questa tecnica sotto la lente degli ambientalisti. ”Un singolo pozzo comporta una perdita di vegetazione tra 1,5 e 3,1 ettari, e ogni pozzo provoca un inquinamento di aria e acqua, acustico e luminoso, che interferisce con la salute e la riproduzione della fauna selvatica”, sottolineano i biologi internazionali.
Gas fracking e terremoti: la correlazione c’è
Non sono leggende metropolitane: diversi studi, l’ultimo dei quali è stato pubblicato un mese fa su Science, evidenziano una stretta correlazione tra fracking e terremoti negli Stati Uniti. In Oklahoma dal 1976 al 2007 i terremoti con magnitudo 3 o superiore si verificavano solo una volta all’anno, ma da quando sono iniziate le fratturazioni per l’estrazione nel gas nel 2008 la cifra dei terremoti potenti si è impennata a 44 l’anno. L’incremento è stato osservato anche in Texas, Kansas e Arkansas.
Nonostante questi dati allarmanti e gli studi scientifici che li supportano, il gas fracking si sta diffondendo velocemente negli Usa ma anche in alcuni Paesi Ue.In Gran Bretagna il Governo lunedì scorso ha avviato la concessione di nuove licenze, e la Danimarca ha recentemente autorizzato la compagnia Total a sperimentare la tecnica del gas fracking nel Paese.
Gas fracking: in Italia non viene utilizzato
L’interrogazione del Movimento 5 Stelle chiedeva chiarimenti relativi alla presupposta esistenza sul territorio italiano di estrazione non-convenzionale di idrocarburi con la tecnica del fracking, con esplicito richiamo alle Concessione di Tertiveri di Eni (in Puglia) e di Fiume Bruna di Independent Energy Solutions (in Toscana).
In Italia il 24 luglio, rispondendo a un’interrogazione del M5S, il Governo ha spiegato che ”non esistono sul territorio nazionale giacimenti di gas o olio da scisto di rilevanza commerciale e che, comunque, la significativa urbanizzazione renderebbe impraticabile la tecnologia della fratturazione idraulica ad alto volume”. Per questo ”allo stato attuale, nel nostro Paese la fratturazione idraulica per la coltivazione di shale gas è esclusa dalla Strategia energetica nazionale”.
In sostanza, dice il Ministero, in Italia non è stato autorizzato alcun pozzo a praticare il gas fracking, sistema che vede l’uso di più di 10.000 metri cubi di acqua iniettata in un singolo pozzo, oppure con più di 1.000 metri cubi d’acqua iniettata in un singolo “stadio”.