Il 59% degli italiani sceglie frequentemente prodotti biologici, e i consumi di cibi bio sono cresciuti del 17,3% nei primi 5 mesi del 2014.
Nonostante la crisi economica, nei primi cinque mesi del 2014 i consumi nel mercato italiano del biologico sono cresciuti ben del 17,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È uno dei dati più eclatanti del rapporto “Bio in cifre 2014”, elaborato dal Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (Sinab) e da Ismea. Le uova risultano essere il prodotto bio più acquistato, con un’incidenza del 9,5% sulla spesa totale, forte della loro presenza nella grande distrubuzione. Aumenta anche la superficie coltivata a biologico, soprattutto per la produzione di foraggio e cereali, ma l’incremento riguarda anche il settore olivicolo, per una crescita complessiva del 12,8%.
Questi dati portano una ventata di ottimismo al comparto alimentare biologico che nel nostro Paese muove un giro d’affari di 3 miliardi di euro di cui un miliardo solo di Export.
Grande entusiasmo è stato espresso dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. «Siamo leader in Europa nel settore bio – ha commentato – e il trend positivo di crescita del comparto sotto il profilo produttivo e dei consumi ne è la conferma. Parliamo di un settore che vale 3 miliardi di euro nel nostro Paese e che riguarda oltre il 10% della superficie agricola nazionale. Durante il semestre italiano di Presidenza dell’Ue lavoreremo alla riforma della normativa europea sul biologico, sulla quale già nel primo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles si è aperto un positivo dibattito».
E l’ottimismo di questi dati in un periodo di crisi e di crollo dei consumi, contagia anche il Viceministro delle Politiche Agricole. «Il quadro del bio delineato dal Sinab è positivo e incoraggiante – ha aggiunto il Viceministro Andrea Olivero, che ha la delega all’agricoltura biologica – soprattutto per quella parte di agricoltura ‘green’. La sostenibilità premia: mentre il trend dei consumi alimentari decresce, la domanda del biologico risulta in totale controtendenza. Puntare su prodotti eco, innovare i processi produttivi in chiave sostenibile sono i fattori di successo della nostra agricoltura e su questi obiettivi è indirizzata la nostra azione politica».
E notizie positive arrivano anche dallo studio di Nomisma-SANA, dal quale risulta che a scegliere il biologico sono state il 59% delle famiglie italiane, con un aumento del 6% (rispetto al 53% del 2012).
Ad aumentare sono stati sia i nuclei familiari che hanno scelto almeno una volta di acquistare cibo biologico, sia la spesa bio. Secondo le cifre Nomisma-SANA si è passati dai precedenti 28 euro registrati nel 2011 agli attuali 39. Il 59% dei consumatori bio risultano “frequenti”, e si suddividono tra quotidiani (22%) e chi sceglie il biologico almeno una volta a settimana (37%). Per quanto riguarda i supermercati scelti per gli acquisti, com’era intuibile, il 58% degli italiani compra bio nella grande distribuzione.
E per chi ama il biologico, l’appuntamento è dal 6 settembre alla fiera di Bologna dove vi sarà il SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale.