Antisismica

Progettazione sismica edifici in muratura

Di 30 Aprile 2009 Luglio 21st, 2014 6 Comments

Una buona parte del nostro patrimonio edilizio è composto da edifici con struttura portante in muratura, in particolar modo nei centri storici, comprese tutte quelle belle zone del centro Italia caratterizzate da costruzioni in muratura di elevato pregio architettonico che ho potuto ammirare durante più viaggi. Purtroppo queste splendide località sono situate in zone a rischio sismico, per cui è importante prestare attenzione alla progettazione delle nuove costruzioni e in particolar modo all’adeguamento sismico di quelle esistenti compatibilmente con i vincoli posti dalla Sovraintendenza per i beni architettonici e culturali. In questo post accenno alle buone regole da seguire per una corretta progettazione strutturale di edifici in muratura in zona sismica.

Murature investite dal sisma
Immaginiamo il sisma come una persona che applica delle spinte orizzontali su una parete. muratura-sismica La muratura deve essere verificata localmente per:
1) pressoflessione nel proprio piano
2) pressoflessione fuori dal piano
3) scorrimento dei piani di taglio

Elenco le normative più note per la verifica sismica delle murature in zona sismica: – verifica secondo il D.M. 20.11.1987 secondo il metodo delle tensioni ammissibili o il metodo semiprobabilistico agli stati limite – verifica sismica secondo la circolare LL.PP. 30.07.1981 n. 21745 (POR) – verifica sismica secondo l’Ordinanza n.3431 – verifica dei puntoni diagonali equivalenti, singoli o doppi, secondo la circolare 65 Ministero LL PP del 10/04/1997, allegato 2, punto 2.4. – verifica sismica secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni approvate con il D.M 14/01/2008 al paragrafo 7.8.

Nell’analisi di un edificio in muratura è importante sapere se le pareti sono legate da cordolature in calcestruzzo armato, se i solai sono flessibili (ad esempio in legno) o rigidi (ad esempio in laterocemento). Queste differenze comportano diversi meccanismi di collasso, come schematizzato nelle seguenti figure:muratura-sismica_2

E’ importante legare le pareti portanti fra loro mediante l’inserimento di cordoli, catene in acciaio e realizzando solai sufficientemente rigidi nel loro piano in modo da ripartire le azioni orizzontali ai muri di controventamento. Nel restauro dei solai lignei esistenti, si può irrigidire l’orizzontamento di piano con una cappa di calcestruzzo resa collaborante alle travi in legno del solaio mediante appositi connettori metallici. Si ottiene così una struttura mista in legno e calcestruzzo ed uno dei metodi di calcolo più utilizzato per dimensionare questo tipo di struttura è il metodo sperimentale proposto da Turrini-Piazza. L’irrigidimento dei solai lignei si può ottenere anche con sistemi a secco mediante tavolati di legno incrociati fissati con appositi spinotti. Elenco alcune tipologie di rinforzo delle murature per l’adeguamento sismico e per la cucitura delle fessure in edifici dissestati:
• intonaco armato
• pilastrini in c.a. o acciaio di irrigidimento fissati alla muratura esistente
• iniezioni con miscele la cui scelta deve essere compatibile con i materiali originali che compongono la muratura (meglio usare miscele a base di calce idraulica naturale)
• sostituzione di elementi in muratura danneggiati con nuovi elementi di muratura secondo la tecnica del cuci-scuci.

Le murature moderne

Le recenti tecniche costruttive distinguono le seguenti tipologie:
1. muratura semplice o non armata, composta dagli elementi in laterizio legati con malta “bastarda” o cementizia, caratterizzata da una buona resistenza a compressione e una scarsa o nulla resistenza a trazione, con modalità di rottura di tipo fragile.
2. muratura armata, composta da armature orizzontali e verticali inserite nella muratura, in modo da rendere più duttile il meccanismo di collasso, ridurre le fessurazioni ed aumentare la resistenza a flessione nel piano e fuori dal piano. L’armatura può essere concentrata oppure diffusa. muratura-sismica_03 3. muratura intelaiata, realizzata mediante inserimento di cordoli in calcestruzzo armato orizzontali e verticali collegati fra loro e aderenti alla muratura. Questo sistema è simile al caso della muratura armata con armatura concentrata e rende il sistema strutturale più duttile.

Eris Caon

Eris Caon

Ingegnere civile libero professionista, certificatore energetico, esperto in fonti rinnovabili, progettazione strutturale e soluzioni innovative, in particolare nella realizzazione di rinforzi strutturali con materiali compositi.

6 Comments

  • Marco ha detto:

    vedo che stai dando un taglio sempre più tecnico al blog…

  • Leonello ha detto:

    Esiste un libro in cui tratti uesti argomenti?Ne ho bisogno!

  • Avatar photo Eris Caon ha detto:

    Certo ci sono diverse case editrici note che hanno pubblicato testi in materia. Ti consiglio di acquistare un testo aggiornato alle nuove norme tecniche per le costruzioni entrate definitivamente in vigore dal 1° luglio 2009.

  • BALDANI ANTONIO ha detto:

    Il quesito è come interveneri su una casa di 3 piani in laterizio con strutture orizzontali buone (fondazioni, solai, cordoli),
    mentre ritengo sottodimensionate le strutture verticali portanti (muratura in laterizio forato spessore 25 cm con piccole colonne in ca 20×20 cm ad ogni angolo integrate nel laterizio).
    Quali soluzioni per rinforzare la struttura verticale ?
    Alcune mie deduzioni delle quali chiedo se corrette: escluderei la fibra perchè adatta su muri compatti (mattoni, sassi, ca,) non su laterizi forati. pensavo a colonne in ferro esterne o interne su ogni angolo
    oppure a colonne in legno interne su ogni angolo
    oppure una struttura in ca che fasci tutto l’edificio di spessore ? (10-15 cm ?)
    Sto cercando la normativa che permetta eventuali interventi di rinforzo senza dover fare una pratica di adeguamento sismico dell’edificio, ma solo di rinforzo.

    Ringrazio
    Cordiali saluti
    Antonio Baldani
    tel.0722727072 – cell. 3488085393 – ebamail@tin.it

  • Avatar photo Eris Caon ha detto:

    Prova a vedere sulle nuove norme tecniche per le costruzioni (sul capitolo che tratta gli edifici esistenti in zona sismica) in quali casi è permesso il solo intervento di miglioramento sismico anziché l’adeguamento.
    Se la muratura è in laterizio semipieno da 25 cm allora potrebbe essere già sufficientemente resistente dal punto di vista sismico (bisogna fare un calcolo) se invece sono forati allora non sono considerati elementi resistenti per cui sarebbe opportuno intervenire ad esempio inserendo nuove colonne (in c.a. o in acciaio) nella muratura e/o affiancando alle colonnine esistenti nuove colonne in c.a. o acciaio ad esse collaboranti, magari mascherate con una controparete interna.

    Saluti.

    E. Caon

  • Concetto Edile ha detto:

    bell’articolo, completo e descrittivo

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