Sostenibilità ambientale

Inquinamento nel mare: in Italia 27 rifiuti ogni kmq

Di 8 Agosto 2014 No Comments

Goletta Verde di Legambiente ha presentato uno studio sull’inquinamento dei mari d’Italia, contando fino a 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato, soprattutto di plastica, con una percentuale di quasi il 90%.

Goletta Verde inquinamento mare italianoLo studio di Goletta Verde è stato effettuato in 87 ore di osservazione su 1.700 chilometri di mare italiano, monitorati con l’Accademia del Leviatano nell’estate 2014. Il team di osservatori ha contato quasi 700 rifiuti sulle tratte costiere, con una media di un rifiuto di plastica ogni 10 minuti.

Le tre tratte più piene di rifiuti sono risultate:

– la costa di Castellammare di Stabia (Napoli), dove sono stati contati più di 150 rifiuti ogni kmq
– la costa abruzzese di Giulianova con più di 100 i rifiuti al kmq
– la costa sul Gargano, tra Manfredonia e Termoli, con più di 30 a kmq.

Il mare Adriatico è quello in cui sono stati trovati più rifiuti galleggianti, 27 ogni chilometro quadrato, in prevalenza di plastica, di cui il 20% proveniente dalla pesca.
Nel Mar Tirreno la Goletta ne ha individuati quasi la stessa quantità, 26 ogni chilometro quadrato. Decisamente una situazione migliore è stata monitorata nel Mar Ionio che, forse grazie alla sua posizione geografica, conta “solo” 7 rifiuti ogni kmq di mare.

L’Accademia del Leviatano ha monitorato la tratta italo-spagnola Civitavecchia-Barcellona per otto volte e un totale di 800 km e 20 ore di osservazione, rilevando quattro rifiuti ogni chilometro quadrato, ma prendendo in considerazione solo quelli più grandi di 20 cm e in alto mare.

Nelle restanti tratte, Goletta Verde ha monitorato i rifiuti più piccoli, dai 2,5 cm in su, infatti il 75% del totale è costituito da rifiuti inferiori ai 20 cm.

Nel Mare Adriatico, i rifiuti plastici derivanti dalla pesca sono composti per il 20% da reti e polistirolo galleggiante, frammenti o intere cassette che si usano per contenere il pescato, per il 41% da buste e per il 22% da frammenti di plastica. Del 91% dei rifiuti di plastica nel Mar Tirreno il 34% è costituito da bottiglie (bevande e detergenti) che quest’anno superano la percentuale di buste di plastica (29%).

La campagna di Legambiente è stata realizzata anche con il contributo del Consorzio obbligatorio oli usati, Novamont e Nau!, secondo il protocollo scientifico elaborato dal Dipartimento Difesa della natura di Ispra e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

La presenza di plastica sul mare causa gravi danni all’ambiente, all’economia, e alla fauna marina. L’ingestione di rifiuti è tra le principali cause della morte delle tartarughe marine. Senza contare l’impatto delle microplastiche (i frammenti più piccoli generati per degradazione dei materiali) che, ingerite dalla fauna marina, entrano anche nella nostra catena alimentare.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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