Fotovoltaico

I droni guardiani dei fotovoltaici, grazie al Politecnico di Milano

Di 18 Giugno 2014 Luglio 18th, 2014 No Comments

Gli impianti fotovoltaici hanno un nuovo alleato che controlla il loro stato di salute grazie ad uno studio del Solar Tech Lab del Politecnico di Milano: si tratta dei droni, ovvero piccoli velivoli senza pilota, telecomandati.

Grazie all’ausilio di sensori e fotocamere, questi velivoli leggeri sono in grado di rilevare difetti di fabbricazione dei fotovoltaici in modo più velcoe, rapido ed efficiente rispetto ai metodi tradizionali.

droni guardiani dei fotovoltaici (fonte micro-epsilon.co.uk)I risultati di tale ricerca italiana sono stati pubblicati sull’autorevole IEEE Journal of Photovoltaics il 10 giugno 2014, con il titolo “Light Unmaneed Aerial Vehicles (UAVs) for Cooperative Inspection of PV Plants”.

Il gruppo di ricerca del PoliMi ha collaborato con l’azienda con l’azienda orinese Nimbus, specializzata da anni nel settore dei velivoli senza pilota, i droni.

I ricercatori del Solar Tech Lab del Politecnico hanno aggiunto ai droni fotocamere e videocamere per individuare i difetti più visibili ad “occhio”, come bolle, incrinature, corrosioni e ossidazioni spesso dovuti a condizioni ambientali ostili come neve grandine o salsedine.
Sono state poi aggiunte anche più sofisticate termocamere e sensori ottici avanzati per scovare difetti di fabbricazione che maggiormente pregiudicano le prestazioni di un impianto, come le ‘bave di lumaca’ e le microrotture.

Il valore aggiunto del sistema consiste nella possibilità di utilizzare contemporaneamente sensori diversi e di poterli combinare a seconda delle necessità, per una corretta e rapida identificazione del guasto o altra anomalia che pregiudica il rendimento di un impianto fotovoltaico, così da ottenere le migliori prestazioni possibili e programmare al meglio attività di manutenzione straordinarie.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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