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Clima: 2014 anno più caldo della storia per l’ONU

Di 2 Dicembre 2014 No Comments

“Il 2014 minaccia di essere l’anno più caldo della storia dell’umanità e il livello delle emissioni continua a salire. E’ urgente agire”, è l’allarme lanciato dal responsabile Onu per il clima Christiana Figures durante la conferenza mondiale sul clima iniziata ieri a Lima.

drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici.In effetti anche in Italia lo scorso inverno non è stato rigido e questo autunno si sta rivelando eccezionalmente caldo e piovoso. Per prevenire i disastri che potrebbero verificarsi con un eccessivo aumento delle temperature causato dall’inquinamento, dalle conclusioni dei lavori di questo convegno uscirà il documento per il nuovo accordo sul clima che sostituirà il Protocollo di Kyoto.

In dettaglio, durante la conferenza mondiale che si sta svolgendo in Perù, e che durerà due settimane, vi partecipano i rappresentanti di 195 nazioni del mondo, e sono presenti circa 12 mila persone, tra delegati, esperti delle ong e giornalisti. La bozza del testo che uscirà da questo summit a Lima passerà poi al convegno mondiale sul clima dell’anno prossimo in programma a Parigi, e sostituirà il Protocollo di Kyoto a partire dal 2020.

Nel suo appello ai partecipanti alla conferenza sul clima, la Figueres ha chiesto ai delegati di “trarre ispirazione” dai famosi e misteriosi disegni tracciati nel terreno appartenuti alla civiltà peruviana dei Nazca, che – ha precisato – sono sopravvissuti “durante i secoli”. “Dobbiamo fare in modo di stabilire degli orientamenti di azione climatici indelebili quanto le misteriose linee di Nazca. Dobbiamo emulare la tenacia con la quale sono state tracciate sulla terra. Dobbiamo stabilire – ha ancora sottolineato Christiana Figures – delle agende globali sul clima e lo sviluppo indelebile appunto quale quella antica arte”. L’incontro di Lima, ha concluso la responsabile Onu, “deve essere storico”.

Con le attuali emissioni di gas serra la temperatura del Pianeta rischia di aumentare di 4 gradi centigradi entro la fine del secolo e di innalzare i rischi di disastri naturali. La comunità scientifica ha avvertito che bisogna limitare il riscaldamento globale entro i 2 gradi rispetto all’era pre-industriale per contenere eventi estremi. L’ultima analisi del Climate Central era infatti allarmante: entro la fine del secolo, se le emissioni mondiali di CO2 continueranno ai ritmi attuali, circa 177 milioni di persone nel mondo che vivono in zone costiere saranno colpite da devastanti inondazioni provocate dall’innalzamento del livello dal mare, con il pericolo di drammatiche stragi.

Questo scenario apocalittico evidenzia che la maggior parte dei paesi a rischio si trova in Asia, ma nella classifica dei primi venti stati in pericolo ci sono anche alcuni europei. L’Italia si trova in ventesima posizione con l’1% della popolazione a rischio di disastri climatici.

E’ ottimista il ministro peruviano all’ambiente, Manuel Pulgar-Vidal, che ha sottolineato “i buoni e variegati segnali” da parte di diverse delegazioni per raggiungere intese nel corso del vertice di Lima. In ballo c’è la salute del pianeta Terra e il futuro dei suoi abitanti.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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