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Lavoro: 700mila nuovi posti da edilizia innovativa

Di 26 Novembre 2014 No Comments

Ripartendo da un’edilizia innovativa ed ecosostenibile si potrebbero creare 700mila nuovi posti di lavoro che potrebbero arrivare a 1 milione considerando tutto l’indotto. Sono i dati ottimistici dell’indagine “Costruire il futuro 2014”, terzo rapporto a cura dell’Osservatorio Innovazione e Sostenibilità nel settore edilizio (Oise) di Legambiente, Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl, presentata ieri a Roma.

lavoro in ediliziaIl settore delle costruzioni è notoriamente uno di quelli che ha più sofferto dalla crisi economica: negli ultimi otto anni sono stati persi 700mila posti di lavoro e centinaia di imprese edili sono fallite. Ma la speranza è quella di riappropriarsi di tutti i 700 mila posti attraverso la riqualificazione dell’enorme patrimonio edilizio italiano, senza consumare nuovo suolo.

Il Rapporto Oise nasce con l’obiettivo di aiutare lo sviluppo e la crescita del settore indicando strade concretamente percorribili attraverso l’innovazione e con il supporto di Governo e Regioni. Secondo questa indagine le opportunità ci sono, ma vanno sfruttate: ad esempio bisogna utilizzare tutti i 7 miliardi di euro previsti dai fondi strutturali per l’efficienza energetica.

Per ottenere questi 700 mila nuovi posti bisogna sostanzialmente seguire le direttive europee sulle prestazioni energetiche che promuovono l’edilizia innovativa e sostenibile: dal 2021 le nuove costruzioni dovranno essere ad “energia quasi zero” favorendo non solo l’ambiente ma anche un risparmio in bolletta e un innalzamento della qualità della vita.

Nel rapporto “Costruire il futuro 2014” si evidenzia che il settore delle riqualificazioni è l’unico in crescita nel comparto edilizio, anche perché vi sono gli incentivi in corso. C’è bisogno però di un mercato più trasparente, che escluda le imprese irregolari, il lavoro nero, la corsa al ribasso estremo dei costi. C’è bisogno di maggior innovazione, investimenti mirati, personale più qualificato, maggiore specializzazione professionale.

Viene evidenziata la necessità di avere una regia nazionale per l’efficienza energetica in edilizia (come già previsto dal DL 102/2014) che coordini gli interventi necessari ad operare in maniera completa sul patrimonio edilizio esistente e di superare i problemi di accesso agli incentivi e al credito, semplificando gli interventi, e di valorizzare le opportunità legate alla programmazione europea 2014-2020.

Infine sono stati presentati 4 punti per la creazione di 700 mila nuovi posti di lavoro nel settore edilizio italiano.

1Legare insieme incentivi, prestazioni raggiunte e controllo dei risultati finali. Per ogni tipo d’intervento di riqualificazione, sia pubblico che privato, sia energetico che per la messa in sicurezza sismica, bisogna vincolare l’accesso agli incentivi al raggiungimento di risultati concreti.

2 – Dare certezze normative per un arco temporale maggiore, prevedendo ad esempio un ecobonus per almeno 5 anni.

Tra le altre priorità evidenziate da Legambiente vi sono anche:

– rendere operativo il fondo per l’efficienza energetica introdotto con il Decreto Legislativo 102/2014 e stabilire i criteri per l’accesso da parte di privati e enti pubblici

– modificare l’accordo di partenariato con le Regioni, che vieta l’accesso alle risorse europee per gli interventi da parte di privati

– escludere dal patto di stabilità gli interventi che permettono di realizzare interventi certificati e verificati di riduzione dei consumi energetici degli edifici.

3 – favorire la riqualificazione dei condomini semplificando gli interventi di retrofit energetico e permettendo alle famiglie a basso reddito di superare le barriere di accesso.

4 – attivare controlli e sanzioni introducendo regole omogenee sul territorio nazionale e sanzioni reali per chi non rispetta le regole; premiando quindi le imprese e i progettisti onesti.

Si è sottolineata anche la correlazione tra prestazioni energetiche e di sicurezza messa a punto attraverso l’uso di un libretto antisismico per tutti gli edifici esistenti permettendo così di conoscere il grado effettivo di affidabilità e sicurezza degli edifici in termini di vulnerabilità sismica e rispetto ai rischi idrogeologici dell’area.

“Quel che manca realmente – commentano gli autori del rapporto – è una spinta innovativa in grado di incrociare e tenere insieme le esigenze di miglior vivibilità e risparmio col tema della sostenibilità ambientale e diffusione delle fonti energetiche, col problema dell’accessibilità alla casa per le famiglie in difficoltà e la domanda di nuovi e più adeguati spazi col tema della sicurezza sismica e idrogeologica”.

“Occorre una cabina di regia unica in grado di guidare il settore verso i nuovi obiettivi sfruttando tutte le opportunità offerte dall’Europa e dalle nuove tecnologie, per non rischiare di perdere, come già avvenuto precedentemente, anche i fondi strutturali 2014 – 2020. Occorre soprattutto fare chiarezza e semplificare le procedure per l’accesso alle detrazioni fiscali per i condomini, per esempio, e rivedere i meccanismi dell’ecobonus per gli interventi di efficienza energetica, che pur avendo garantito risultati positivi in termini di cantieri aperti, occupazione e diminuzione dei costi in bolletta, possono essere modificati in meglio”.

Un rapporto che evidenzia ancora una volta come la ripresa economica deve passare necessariamente attraverso l’innovazione e l’ecosostenibilità.

Elena Liziero

Elena Liziero

Mamma geek, blogger e giornalista, mi piace tutto ciò che riguarda la comunicazione, le eco-innovazioni e la creatività.

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